Le flaneur: l'esploratore urbano

Termine reso celebre dallo scrittore Charles Baudelaire, il flaneur indica la persona che vaga senza meta e in modo ozioso per la città, senza fretta e osservando il paesaggio. Proprio intorno al 1850, il poeta francese osserva come l'arte si stia fondendo e cambiando con tutti i cambiamenti sociali ed architettonici della città.

La città prende nuove forme, cambia la sua fisionomia, crea spazi nuovi. Il flaneur esplora la città con occhi nuovi, come un sociologo/antropologo che osserva la gente che la abita.

Il flaneur del passato: il dandy

In passato la flanerie era qualcosa dedicato ai borghesi, coloro che non solo si potevano permettere di viaggiare - era usanza per i giovani borghesi fare il Grand Tour, fondamentale per la loro formazione culturale e filosofica - il suo comportamento privo di urgenza è tipico di chi ha il giusto tempo per godersi quello che la città ha da offrire, con le sue vie, i palazzi, i giardini e soprattutto le persone che la abitano. Il flaneur è un osservatore discreto e silenzioso della città.

Non è un caso che il legame che unisce il passeggiatore solitario, la città e le persone sia così legato alla filosofia e alla letteratura, specie in un secolo i cui cambiamenti hanno dato forma a quella che adesso possiamo definire società di massa, accompagnata dal turismo ad una nuova stratificazione non solo urbana, ma anche sociale. Nuove persone popolano la città in differenti modi, il flaneur osserva questo cambiamento che si manifesta tra le mura della città stessa. Non a caso la deriva romantica e il decadentismo della fin de siecle, porta gli intellettuali a cercare sé stessi guardandosi dentro ma con un piede fuori, perché il legame con la società non è mai reciso.

Consiglio di lettura: Controcorrente, Karl Joris Huysmans

Lo psicogeografo: il flaneur contemporaneo

La psicogeografia risale agli anni cinquanta ed è una metodologia di ricerca urbana, proprio come il flaneur e come consiglia Guy Debord, è importante andare in giro senza meta per poter comprendere davvero la struttura urbana. Il percorso va scelto passo dopo passo, lasciando che sia la città a mostrarsi. Camminare in modo cadenzato, sguardo rivolto leggermente verso l'alto per favorire il campo visivo e non lasciarsi influenzare dalle conoscenze pregresse della città.

A voi piace camminare? Come esplorate la vostra città? Parliamone nei commenti!

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