Dante a Roma: 3 luoghi da vedere
Dante a Roma arrivò nel 1301, inviato come ambasciatore da Firenze per dialogare con Papa Bonifacio VIII sulla presenza di Carlo di Valois, delegato pontificio nella cittàtoscana. Il viaggio da Firenze a Roma durava circa sette giorni e si arrivava a Roma passando per Monte Mario, da cui la vista su Roma era delle migliori.
Nel medioevo Roma era in completa decadenza, contava circa 35.000 abitanti, la campagna intorno era arida e spoglia, mentre la cittàera costellata da torri e palazzi fortificati, come le fortificazioni dei Frangipane al Colosseo o alle torri dei Conti o delle Milizie - che fu acquistata poi, dalla famiglia Caetani, la famiglia di Papa Bonifacio VIII-, non c'erano più i tratti della magnificenza della Roma Antica, a confronto di Firenze (che contava 90.000 abitanti), Roma era una cittàselvaggia e semi abbandonata.
Roma nella Divina Commedia
Sappiamo che Dante a Roma ci andò nel 1301 eppure le sue descrizioni della bolgia dei fraudolenti riprendono la fiumana di pellegrini che abitò la CittàEterna durante il Giubileo:
Come i Roman, per l’esercito molto, l’anno del Giubileo su per lo ponte hanno a passar la gente modo colto che da l’un lato tutti hanno la fronte verso il Castello e vanno a Santo Pietro da l’altra sponda vanno verso il monte. INFERNO.  Canto XVIII. Verso 28-33
Sappiamo invece, che i sesti canti della Divina Commedia sono i canti politici, nel VI canto del Purgatorio, Dante lo dedica proprio a Roma, in quanto cittàrappresentativa dell'Italia e dell'Impero Romano che si ritrova senza un governate, in quanto il Papa, all'epoca della stesura della Commedia, fu trasferito ad Avignone.
Vieni a veder la tua Roma che piagne vedova e sola, e dì e notte chiama: "Cesare mio, perché non m’accompagne?". PURGATORIO. - Canto VI. Verso 112-114
Sulla definizione vedova e sola, il sito Rerum Romanarum ha scritto un articolo molto interessante: Perché Roma è detta vedova e sola? Sul sito consiglio anche di leggere l'articolo più specifico di Roma nella Divina Commedia.
3 luoghi di Dante a Roma
Ecco finalmente la parte per cui avete aperto questo articolo, questi sono i 3 luoghi che preferisco di Dante legati alla CittàEterna:
- Casa di Dante: in realtànon sappiamo dove abitò Dante quando giunse a Roma nel 1301, è probabile che alloggiasse in una locanda a via Condotti, essendo tra le destinazioni più prestigiose, ma la Casa di Dante o meglio il Palazzetto degli Anguillara, offre un'immagine ben chiara di quello che doveva essere Roma al tempo di Dante. Attualmente la struttura si propone come un'Accademia che promuove tutto ciò che possa illustrare vita, opere e tematiche di Dante Alighieri, le loro conferenze sono da segnare in agenda
- Le stanze di Raffaello ai Musei Vaticani: rappresentato secondo la descrizione di Giovanni Boccaccio, non troppo alto, naso adunco ed espressione malinconica, nelle stanze affrescate da Raffello Sanzio, Dante Alighieri appare ben due volte: la prima nella Disputa del Sacramento e la seconda nell'affresco del Parnaso insieme ad altri poeti epici.
- Casino Massimo Lancellotti: Sicuramente tra i luoghi e le visite più fuori dal comune, il casino fu costruito nel 1600 ma la stanza di Dante fu fatta affrescare nel 1800 da Carlo Massimo ed è così che possiamo ammirarla tutt'ora. Una stanza totalmente dedicata al Sommo Poeta e alla sua Commedia, le visite al casino hanno orari particolari, consiglio di consultare il sito e nel caso mandare una mail.
Per approfondire Dante a Roma consiglio di leggere Dante a Roma a cura di Marcello Fagiolo: